






CHI SIAMO
Legame famigliare, tradizione e competenza. Siamo questo, e questo ci differenzia.
Viviamo sul Mincio e sul Po, salpati quando le navi andavano a vela oggi trasportiamo migliaia di ragazzi e adulti che con noi possono scoprire Mantova da un punto di vista unico.
Su imbarcazioni attente all'accoglienza. L'esperienza dei nostri nonni si è trasformata in nostra professionalità e ci ha permesso di creare nuovi itinerari da Mantova sino a Venezia. Tra acqua, natura e storia.
Una passione che abbraccia i Negrini e chi con loro si sposa, in ogni accezione.
È così che ci siamo uniti a Delta Tour, diventando la prima compagnia italiana - società leader in Italia nella navigazione fluviale turistica.
Un bianco e nero che si colora. Una storia che scorre. E si naviga.



I NEGRINI NAVIGATORI
dal 1973 - Negrini navigatori da quando le navi erano a vela
Per quel che i vecchi ci hanno raccontato o che abbiamo potuto documentare, la nostra storia comincia con Nonno Isidoro che nel 1870 aveva costruito un ponte girevole a foce Oglio consentendo così alla gente di passare il fiume invece di traghettarlo. Isidoro aveva allora 22 anni e questo ponte doveva rendergli abbastanza, visto che metteva su famiglia, sposando Barbara Saviola e, venduto il famoso ponte, faceva armare un burchio da 130 tonnellate dedicandolo a San Giovanni (forse il Nepomuceno, protettore dei pontieri). Isidoro navigava a vela da Mantova alla laguna veneta e, in risalita, arrivava fino a Milano per il Ticino e i Navigli, aiutandosi col traino a cavalli. Dal matrimonio con la Barbara nascevano Telesforo (1877), poi Luigi detto Nino (1884) e Sebastiano (1899).
Alla fine del secolo, i Negrini entravano nella Società Fluviale che potenziava notevolmente la sua flotta con 6 "gabarre" in ferro, specie di chiatte fuse a Zurigo e assemblate a Borgoforte, 2 rimorchiatori a ruote (il "Milano" e il "General Mattei") ed uno ad elica (il "Mantova"). Isidoro si ritira a San Matteo delle Chiaviche, seguitano i figli, mentre cresce il naviglio della Società Fluviale fino a 24 imbarcazioni.

Nasce la Società Mantovana Barcari (1912), con 35 natanti ma scoppia la Prima Guerra Mondiale e tocca a Luigi detto Nino organizzare un mini-Dunkerque padana, guidando le 120 navi del Po da Pavia a Cavanella per i trasporti militari. Torna la pace, la Barcari riprende l'attività, guidata da Nicodemo Campana e si potenzia notevolmente, incorporando poi, nel 1932, la Società Fluviale.
Seconda Guerra Mondiale: la flotta del Po ne esce decimata, bisogna ricominciare tutto da capo, recuperando ove possibile i burchi affondati, riparando quelli crivellati dai mitragliamenti. Alla fine degli Anni '40 navigano tre generazioni di Negrini: il vecchio Luigi, il figlio Nunzio (1912) e il nipote Augusto (1935).
Sulla scena padana è apparso intanto un alsaziano, il comandante Jean Chaize che si avvale subito della preziosa esperienza di Nunzio. Navigando con l'"lmalù" e insieme lavorano per il rilancio del trasporto idroviario, sul modello francese ed olandese. Con Chaize c'è il figlio Daniel, allora ventenne.
Nunzio collabora con il capitano Amedeo Mazzocchi, con il maestro Valentino Giovanelli, con il dottor Flores Bovi a fondare la prima Scuola di Navigazione Interna, a Governolo, coinvolgendo poi i figli Augusto e Giuliano.

La storia è destinata a continuare.

